"*finishes RWBY and steps outside to shake fist at the sky* JUST BECAUSE
YOU’RE UP THERE AND I’M DOWN HERE DOESN’T MEAN I’M NOT GOING TO STILL
FIGHT YOU MONTY OUM"
Dannazione Monty, io te l'avevo detto che dovevamo fondare una religione...tu facevi il profeta e io mi prendevo comodo un posto tipo da arcivescovo o quel che e', mi bastava l'incarico di selezionatore ufficiale delle sacerdotesse per i templi fra le migliori cosplayer... :'D
Beh, vecchio mio, dovunque tu sia ora ti ricorderai che una volta ti ho detto che per il futuro non mi asepttavo niente di meno che superassi James Cameron (che e' probabilmente il mio regista preferito anche se non guardero' Titanic neanche sotto tortura... :'D), per quanto mi riguarda e' "mission accomplished" - SUCK IT, GRIM REAPER!
Detto senza esagerazione e senza ironia, anche se sembra un'affermazione sborona se non surreale: ho iniziato a guardare RWBY, come in precedenza menzionato, senza nessuna pretesa che non fossero le kickass coreografie da sempre il suo fiore all'occhiello - serie di esordio, le ritenevo una occasione di cimentarsi per lui in campi finora sconosciuti e fare esperienza.
Qualunque cosa sarebbe stata su questa base perdonata poiche' ritenevo che fosse necessario che si facesse le ossa e assimilasse con la pratica tutto il necessario prima di sfornare un autentico capolavoro e in effetti all'inizio mi ha spiazzato non poco, ma ora che finito il prologo comincia a svilupparsi la storia non si puo' dire niente di meno del talento geniale che ne ha dato vita e forma.
Questo per molteplici aspetti, che sto ovviamente per elencare noiosamente uno ad uno.
Il primo e' indubbiamente l'inesauribile creativita' in tutte le varie sfaccettature, che progressivamente emerge nella serie che a molti all'inizio faceva storcere il naso perche' troppo "cliche'", punto su cui non sono per nulla d'accordo in quanto tutti gli elementi classici della tradizione anime (la scuola, i team, le caratterizzazioni dei personaggi, l'immancabile torneo e via dicendo) sono chiaramente deliberati, ostentati proprio perche' sia immediatamente riconoscibile il taglio che Monty definiva "animesque".
E, nel momento in cui l'animazione giappa vive un periodo di
tragica decadenza ti esce con una serie che reinventa questi "cliche'" con una trama coinvolgente e, come vedremo, di inaspettato spessore, tutto il repertorio che conosciamo di armi assurde, le infinite citazioni, omaggi ed elementi di storia, diverse culture, tradizioni, folklore e mitologie di cui indubbiamente abbiamo solo visto la superficie del piu' profondo significato, in grado di raggiungere milioni di persone (e stimolarne l'interesse per questi argomenti, hai detto un c...) in ogni paese del mondo.
Risultato ottenuto senza bisogno di insopportabile fanservice che e' ormai fastidiosamente ovunque pur senza rinunciare a personaggi "sexy" (credo sia l'unica serie in cui fan di ambio i sessi perdono la testa pure per i personaggi di sfondo che si vedono dieci secondi in un singolo episodio :'D) o di espedienti di bassa lega come la brutalita' gratuita, esacerbata, sbattuta in modo truculento in faccia al pubblico solo per impressionare le masse piu' superficiali di spettatori e talmente banalizzata da risultare ridicola - ogni riferimento a Game of Thrones e' sbattuto in faccia al pubblico :'D - infatti i momenti drammatici non sono mancati in questo volume e hanno puntualmente suscitato emozioni molto piu' forti della macelleria industriale del "mainstream".
Secondo punto in cui si distingue RWBY dalla banalita' del marketing industriale e' il brillare dei singoli personaggi che sta emergendo di volta in volta, anche quelli partiti come "cliche'" per essere facilmente identificabili dal pubblico piu' eterogeneo o che ricoprono un ruolo "predestinato" dalla leggenda che incarnano diventano sempre piu' ricchi di sfaccettature uniche che li fanno amare dal pubblico (tranne Jaune, tre stagioni e ancora uno sfigato: a questo punto spero che bruci, come da copione - in Cinder I trust! :'D).
Ma, personalmente, soprattutto adoro i "cattivi" di RWBY: non sopporto i cattivi banali, non sopporto i cattivi che sono cattivi solo perche' devono esserlo, che sono li' per far fare bella fiugra ai buoni, i cattivi "ideologici" che si portano dietro idee preconcette del bene e del male senza sfumature.
E per quanto non ne sappiamo ancora molto dei nostri "cattivi", sono uno meglio dell'altro: non sono banali, piu' sono "cattivi" e piu' sono carismatici, ognuno ha la sua storia e le sue motivazioni, soprattutto, se la grandezza di un guerriero si misura dalla grandezza dei suoi avversari, sono IN GAMBA.
Magari non hanno etica ma agiscono in modo intellegente, spietato ma determinato, fanno delle vigliaccate senza pudore ma non sono codardi, e soprattutto sono abili, capaci, non sono STUPIDI...sia lodato Monty per non averci propinato i soliti sfigati che perdono perche' lasciano al buono di turno l'occasione di agire mentre si fanno il pippone di monologo autocelebrativo.
Certo, c'e' sempre l'eccezione che conferma la regola, diciamo...
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by http://rumbutt.tumblr.com |
Ma Roman e' Roman e lo amiamo cosi'...io non avrei fretta a darlo per defunto, niente cadavere, niente certificato di morte.
E per finire la cosa piu' importante e che integra tutto quel che si e' detto, per tornare a James Cameron, sta nella profondita' della storia che Monty ci lascia, nei vari livelli dei suoi contenuti e dei suoi significati, e la differenza fondamentale che c'e' in questo in registi come Cameron appartenenti all'industria dell'intrattenimento.
James Cameron ha diretto autentici capolavori, indubbiamente, ma e' parte di un sistema e di una industria che non e' diventata solo una macchina per fare soldi ma nel corso degli anni uno strumento di propaganda fortemente politicizzato e volto al condizionamento della societa' - questa e' una ovvia realta' di cui non mi interessa parlare, ognuno ha una propria testa sulle spalle che serve proprio a capire la realta' che lo circonda, l'importante e' la differenza che fanno i talenti indipendenti come Monty e la Rooster Teeth, unico luogo in cui poteva sbocciare.
La prima differenza la si puo' vedere nelle migliaia e migliaia di fan che alla sua morte hanno inondato la rete di opere, dediche ma soprattutto messaggi di ringraziamenti perche' il lavoro di Monty li aveva stimolati a uscire dalla depressione, a riprendere a inseguire i propri sogni, a ritrovare la propria creativita' e via dicendo.
In un mondo orwelliano inondato di propaganda tutta uguale ormai ridotta a cannibalizzare se stessa pur di non rinnovarsi sfornando solo remake, remake dei remake, nel puzzo stagnante del rimasticato e delle
peggiori strumentalizzazioni le opere e la vita di mastro Oum sono una scintilla in grado di riaccendere la speranza nelle anime sfiduciate.
Ma la piu' sorprendente abilita', quella che e' propria dei veri, autentici capolavori, e' la capacita' di parlare e far riflettere sul mondo e sulla realta' attraverso una storia che trascende il tempo e le culture e per questo parla a tutti, se i singoli personaggi possono catturare l'immaginazione dei bimbi e fornirgli modelli a cui ispirarsi ad esempio, nelle chiavi di lettura piu' profonde RWBY parla, delicatamente e senza volersi imporre o forzare un punto di vista, di temi anche molto piu' profondi.
Il discorso ai nuovi studenti di Ozpin ad esempio in cui parla della guerra, della difesa dell'identita' e della liberta' di espressione e della "regola dei colori" per i nomi degli abitanti di Remnant che questo principio incarna mi fa pensare immediatamente alla
rivoluzione culturale cinese...certo il background unico del nostro ha il suo peso.
Per sua definizione "cambogiano, cinese, giapponese, vietnamita" un quarto ciascuno, questa e' la foto di famiglia di oltre 30 anni fa che posto' su twitter una volta, parlando della "strada fatta dai campi per rifugiati":
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Fonte: https://twitter.com/montyoum/status/474621634037284864 |
Ma c'e' molto piu' di questo in RWBY.
Per esempio ho letto molti ridere dell'idea che il sistema di comunicazione dei regni di Remnant collassi se una delle torri cessa il suo funzionamento, forse riderebbero di meno se sapessero del poco noto
"Kill Switch" del loro amato internet.
Attraverso i fauni, erroneamente visti anch'essi come banale cliche' anime da osservatori superficiali, riesce a parlare di discriminazione senza prendere posizioni o urtare la sensibilita' di nessuno, non nel modo qualunquista e spesso ipocrita da "Socail Justice Warrior" del (You)tubo, ma del dramma personale di chi vi e' coinvolto, di come il pregiudizio chiama altro pregiudizio e come anche chi e' vittima corre il rischio di diventare carnefice, soprattutto se dietro le quinte c'e' chi ha tutto l'interesse a
manipolarne i sentimenti per i propri scopi.
Sono solo alcuni esempi di come con la sua storia Monty non lascia solo una ispirazione o spunti di riflessione, ma un preciso invito a guardare la realta' oltre la superficialita' e gli stereotipi, a vedere dietro alle voci ottundenti e alle false rassicurazioni di piu' o meno grandi interessi, piu' o meno occulti qunato possa essere
fragile la pace che state godendo, a pensare con la vostra testa, altrimenti, quando i primi colpi saranno sparati, come saprete di chi fidarvi?
Perche' il mondo di Remnant non e' cosi' distante dal nostro come potrebbe sembrare (si' ma quand'e' che ci date le armi fighe, parlando di cose serie? :'D) e il suo creatore ha ancora molte cose da raccontarci al suo riguardo.
E ora la lunga attesa, che come dice il vecchio saggio cinese:
"The longer the hiatus for Season 4, the weirder the ships get."
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Thanks to https://twitter.com/RWBYKingdom |
[Nota di chiusura: "se foste partiti all'inizio di questi titoli di coda adesso sareste a casa", si leggeva in fondo ai credits di non ricordo che film, mi pare "Hot Shots!", se qualuno e' arrivato a leggere fino qui: si' e' un pippone interminabile che non leggera nessuno, lo so benissimo - ho sempre detto che non lo faccio per voi, eh! :'D]